Ormai non c'è più alcun dubbio, gli Afterhours sono la band italiana della scena rock alternativa italiana più importante di sempre. Già nel '97 all'uscita di hai paura del buio? il Mucchio Selvaggio metteva in copertina Manuel Agnelli su un trono con tanto di titolo "Un italia mai così Rock". Da quell'album album, che si può effettivamente considerare un pietra miliare del indie rock nostrano, sono armai passati 11 anni e nel frattempo il gruppo di Milano ha compito un percorso evolutivo notevole, sfornando perlomeno altri due concept-album di uno spessore notevole come Quello che non c'è e Ballate per piccole iene (un vero capolavoro). L'ultimo i milanesi ammazzano il sabato è a differenza egli altri una racolta di canzoni non legate da uno stesso filo, ma che spaziano stilisticamente su tutto il repertorio della band. Ma proprio questo dato, che potrebbe essere considerato un potenziale difetto, è in realtà rivelatore della maturazione e della grandezza raggiunta. Musicalmente si spazia infatti dai Beatles con Riprendere Berlino, per arrivare quasi a sonorità "americane" di tipo stooner (E' dura essere Silvan). I testi riprendono l'ormai ben noto immagniario agnelliano arricchendolo delle esperienze personali più recenti come la paternità.
Bravi Afterhours, chissà dove potranno arrivare?
Bravi Afterhours, chissà dove potranno arrivare?