mercoledì 28 maggio 2008

La guerra tra poverissimi


Scossi dalle violenze xenofobe che hanno causato più di quaranta morti, molti cittadini sudafricani hanno manifestato per le strade di Johannesburg.
Sui cartelli slogan contro il razzismo, ma anche critiche ai vertici istituzionali - primo fra tutti il presidente Mbeki - per non aver saputo prevenire e reprimere le aggressioni agli stranieri. Solo ieri, dopo due settimane di scontri, è stato mobilitato l'esercito.
Le violenze, iniziate a Johannesburg, si sono poi allargate anche attorno a Durban. Nel mirino i molti immigrati provenienti dai paesi vicini, accusati dai locali di impoverire ulteriormente la regione, a sua volta in preda a una grave crisi economica.
Numerose persone sono state arrestate a Città del Capo, dove le prime manifestazioni di protesta si sono rapidamente trasformate in guerriglia urbana.
Secondo fonti della Croce Rossa Internazionale l'ondata di violenza ha causato almeno 25.000 senzatetto. La maggior parte di loro vive suddivisa in 21 tendopoli vicino a Johannesburg.
Secondo il direttore dei servizi di informazione sudafricani, a fomentare le rivolte ci sarebbero personaggi legati agli apparati del vecchio regime dell'apartheid.
Queste le news allucinanti che arrivano in questi giorni dal sud africa, e devo dire che non si sa nemmeno come reagire di fronte alle incredibili immagini di violenza che sono state trasmesse: di certo ci assale una sensazione mista di rabbia e sgomento che rischia di essere mitigata dalla sciocca certezza che “da noi” queste cose non succederanno mai.Anzi in questi anni, nel mio piccolo impegno politico quotidiano (fatto soprattutto nei contesti di socialità come il luogo di lavoro o il bar di paese), ho potuto notare l'accanimento crescente contro i soggetti più deboli da parte della “gente comune”anche di sinistra.In questa logica (illogica?) nemmeno io operaio mi concentro sulla possibilità di invertire i meccanismi che portano ad impoverire i poveri e ad arricchire i ricchi, piuttosto individuo nel “diverso”tutte le cause dei miei problemi e perciò tendo ad escluderlo ed emarginarlo.Potremmo tentare di scaricare la responsabilità di questo degrado sulla drammatica condizione culturale del paese, dove si sceglie il trash in tv piuttosto che un buon libro, si preferisce il qualunquismo all'impegno, si pensa ad arricchirci piuttosto che ad eliminare la povertà.Ma in che misura questi comportamenti sono indotti dai media o da una mancata formazione?Non è possibile invece che la maggioranza delle persone scelga coscientemente di avere un nemico più facile da sconfiggere? Le ultime elezioni in italia sono indicative: vince la lega xenofoba ai danni della sinistra. I poteri forti (confindustria, banche, vaticano, le varie caste) sono difficili da combattere, intanto potremmo levare di mezzo gli immigrati che ci rubano il lavoro (?) e sono la causa della nostra insicurezza.Analogamente i disgraziati sudafricani non sfogano la loro furia su coloro che non redistribuiscono le immense ricchezze di quel paese; è più facile in questa logica di egoismo cosmico bruciare viva quella moltitudine di persone che cercano accoglienza e riscatto. Con tutto ciò vorrei esprimere profonda preoccupazione per il futuro del nostro paese e fare un appello a tutti coloro che ragionano con la propria testa: NON FACCIAMOCI ABBINDOLARE DAI MEDIA DROGATI, IL PROBLEMA DELLA SICUREZZA SI RISOLVE SOLO PONENDO FINE AI PROBLEMI DELLA GIUSTIZIA

Ryuvez

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