mercoledì 31 dicembre 2008

MAMMA LI.........MUSI GIALLI!!!!!!

Questo post è dedicato a tutti voi miei cari amici che amate il cinema d'autore e impegnato ma che siete distanti anni luce dai registi orientali che pur sono dei maestri se non i migliori in questo campo. Quindi ho deciso di darvi una serie di suggerimenti, sempre se abbiate intenzione di coglierli, altrimenti rimanete pure nella vostra ignoranza....... 1) ferro3 di KIM KI-DUK (un film di silenzi eloquienti e poetici) 2) lanterne rosse di ZHANG YIMOU (il dramma della vita delle concubine) 3) old boy di PARK CHAN-WOOK (crudele e poetico.....sulla vendetta) 4) hong kong express di WONG KAR-WAI (due storie di sconfitte amorose in una hong kong più caotica che mai) 5) made in hong kong di XIANGGANG ZHIZAO ( storia violenta di persone emarginate) 6) oasis di LEE CHANG DONG ( una storia d'amore di gente diversa...fra l'ignoranza di chi li circonda e dice di amarli....con 2 attori protagonisti come non avevo visto mai!!!) 7) ichi the killer di MIKE TAKASHI ( beh....solo se avete lo stomaco forte....altrimenti evitate) buona visione.........se siete furbi!!!!

sabato 27 dicembre 2008

Ubuntu Gnu Linux



Viste le continue domande che mi vengono fatte da molti lettori del blog su linux, cercherò di dare alcuni consigli a chi intende avvicinarsi al mondo dell'open source.

Il primo consiglio che posso dare è quello di provare alcuni software open su piattaforma windows: firefox (l'alternativa a internet explorer), thunderbird (l'alternativa a outlook) ed open office (l'alternativa al pacchetto office microsoft) ad esempio. Personalmente utilizzo questi programmi anche in ambito professionale con estrema soddisfazione da alcuni anni.




Utilizzo ubuntu (a casa) da ormai più di un anno, riuscendo a fare le stesse identiche cose che facevo con windows. Sicuramente linux richiede un po' più di impegno, ma allo stesso tempo offre degli innegabili vantaggi:
1) Virus? Chi?
2) Sistema operativo e software sempre aggiornati, senza la necessità di comprare o crackare.
3) il computer dura di più, perché le risorse hardware che richiede sono minori.

Il mio consiglio è quello di mantenere l'installazione di windows, All'avvio della macchina sarà possibile scegliere il sistema operativo da utilizzare. Torneranno utilissime le guide ed il supporto offerto dalla vastissima comunità di ubuntu, con spiegazioni passo passo in italiano per riuscire a risolvere i problemi, dai più banali, per configurare il pc in maniera corretta.

Ultima e forse più importante considerazione è quella che riguarda la morale: Ubuntu è libero e gratuito e tutti possono contribuire al suo sviluppo e modificarlo a proprio piacimento.


v

giovedì 25 dicembre 2008

Saudade



Sono ormai passati 10 anni, e anche per una persona schiva come te, abituata a sparire dalla scene per anni interi, sarebbe veramente ora di rifarsi vivo. In questo desolante panorama musicale e culturale manca una figura importante come la tua ad indicare una strada diversa, ad illuminare gli angoli oscuri di questo mondo.
Intendimi, non sono di quelli che ti ritenevano un profeta. Per me eri solo un cantante, anzi uno chansonnier, le cui canzoni molte volte si avvicinavano alla poesia, e che avevano lo sguardo rivolto dove i più non vogliono guardare. Canzoni che mi accompagnano da quando facevo le elementari...
Hai lasciato un'eredità pesante, che nessuno è riuscito neanche ad avvicinare, se non in qualche breve sprazzo. Ma purtroppo non tornerai mai più, e non ci sarà probabilmente mai nessun'altro come te.
Mi manchi.

martedì 23 dicembre 2008

domenica 21 dicembre 2008

AUGURI

Un augurio di buone feste a tutti voi miei cari blogberisti e alle vostre rispettive famiglie!!!

martedì 16 dicembre 2008

Una nenia ci seppellirà




Era il 1963. Johnny Cash aveva solo 31 anni, ma la sua discografia contava già 16 album. Il diciassettesimo coincise con The Christmas Spirit. Brani natalizi. Fu un buco nell’acqua. Quarantacinque anni dopo, una cantante italiana tornata in auge grazie a un brano trasversalmente sopravvalutato (Bruci la città), incide un disco analogo: Canzoni per Natale.
Di superfluo non manca nulla: Happy XMas, Oh Happy Days. C’è un duetto con Alessandro Gassman, un vibrante j’accuse sul consumismo («Non so perchè/ questo lusso di cartone/ se razzismo guerra e fame/ ancora uccidono le persone»), la cover di Silent Night. Manca solo l’alberello di Natale allegato al cd (peccato). Nato “da un attacco di voglia di leggerezza”, il disco dovrebbe tra le altre cose trasudare “quella ventata di speranza che è arrivata su tutti noi con la vittoria di Obama”. Uhm.
In condizioni artistiche normali, un disco così sarebbe passato inosservato. Giusto un divertissement. Il tentativo, non si sa quanto imprescindibile, di importare anche in Italia quella tradizione musicale natalizia radicata negli Stati Uniti, da Johnny Cash ad Aretha Franklin. La prova che si può fare bella musica quando meno te l’aspetti, come Lisa Hannigan nella sua versione (quella sì) irrinunciabile di Silent Night nascosta in O di Damien Rice.
Capita però che Canzoni per Natale abbia esordito come disco più scaricato su I-Tunes e stazioni tra i più venduti. Chi lo compra, chi ne è fruitore? Babbo Natale? Le renne? Il pastore del presepe? Le madri italiche, così amorevoli da regalare alla prole cotanto surplus di note diabetiche? Qualcosa, questa leadership, vorrà dire. Forse che in tempi di crisi, e disimpegno ostentato, basta una ninnananna natalizia a dare lenimento. O forse che la musica italiana, e la discografia, sono così alla canna del gas da nascondersi dietro un disco da Zecchino d’oro fuori tempo massimo. Un tempo i big uscivano d’autunno, adesso il vuoto pneumatico della musica italiana non conosce pause.
La penuria quantitativa è acclarata, i pochi che vendono (Jovanotti, Capossela) raccattano tutto il raccattabile con limited edition e vinili da collezione, sperando che qualche feticista sia sopravvissuto alla glaciazione di eMule. E’ però anche un vuoto artistico, qualitativo. Persino le ultime opere di due big veri, Paolo Conte e Ivano Fossati, sono passate quasi inosservate. Anna Tatangelo, sepolta sotto la consueta sindone di fard e coppale, porta avanti la tradizione melodica, che ormai piace solo a Fabrizio Del Noce e Gigi D’Alessio. E Zucchero, un altro dei pochi a vendere, pubblica un pleonastico Live In Italy: peccato che la data scelta non sia stata Cala di Volpe.
Giusy Ferreri, con le sue adenoidi bulimiche, canta che “a novembre la città si spense in un istante”, non sapendo che a essersi spenta è l’ispirazione. Lo sanno forse i Negrita, evaporati anzitempo in una nuvola rossa (parafrasando il mai troppo compianto De André) di narcisismo e note facili. Lo sa (ma finge di non saperlo) Franco Battiato, che tra una deificazione di Fabio Fazio e l’altra continua a sfornare cover seriali di squisita bruttezza.
Si dice che l’artista ricorra alla cover quando di suo non ha più molto da dire, vedi anche alla voce Mango: se è vero, nessuno è più recidivo del guru etneo. Ha appena esalato il terzo capitolo dei suoi Fleurs, anche se l’ultimo tassello è intitolato “2”, uscito dopo il “3” tanto per dare all’operazione un surplus di superficialità geniale.
Chi si salva? Vinicio Capossela, struggente nel suo Da solo. Qualche cane sciolto (Vasco Brondi). Il resto è tifo: chi tiene Ligabue, chi Vasco, chi Ferro. Chi Mannoia, in tutti i sensi.
E’ un gelido dicembre del nostro scontento, scaldato dai fuochi fatui di una Irene Grandi in salsa post-Cristina D’Avena. Grandi dischi si scorgono all’orizzonte. Roberto Vecchioni ricanterà Barbapapà in chiave acid jazz. Laura Pausini inciderà un concept album heavy metal col Piccolo Coro dell’Antoniano. E Memo Remigi rileggerà gli Inti Illimani. Comunque vada, sarà un successo

di Andrea Scanzi

lunedì 15 dicembre 2008

WAR AGAINST POWER

un presidente così non merita neanche le pallottole come i suoi illustri predecessori.................ridete con me...........

giovedì 11 dicembre 2008

FUORI CONTROLLO

Control è un film che vi consiglio vivamente di guardare! Control è un bel film, ben girato, con un ottima fotografia, un ottimo cast e una bella colonna sonora. Control è la storia di un gruppo musicale che sul finir dei 70 seppe guardare oltre al semplice punk inglese. Control è la storia del cantante di questo gruppo, uno che seppe mettere l'anima in musica e testi. Ma soprattutto Control è la storia di un ragazzo, un ragazzo che voleva prendere decisioni troppo grandi per la sua giovane età, un ragazzo che volle addossarsi derlle responsabilità troppo grosse per la sua troppa sensibilità, un ragazzo che non faceva altro che sbagliare, e quei sbagli gli hanno buttato addosso un fardello troppo grosso per uno che aveva le spalle troppo piccole, un ragazzo che un triste giorno di maggio ha deciso di liberarsi di tutto nel peggiore dei modi!!!! Credetemi guardatelo e non ve ne pentirete!!!! Dimenticavo.....il ragazzo in questione si chiamava Ian Curtis.....e il suo gruppo Joy Division!!!

mercoledì 10 dicembre 2008

Paranoid Park



E' stato un peccato non aver visto Paranoid Park al cinema. Sia la magnifica colonna sonora, sia la fotografia, che le tecniche di ripresa e montaggio lo meritavano. Ho comunque ovviato alla mancanza del maxi schermo panoramico e del mega impianto da svariati migliaia di euro con il mio personalissimo "home theatre" nel salotto di casa, in compagnia del camino acceso che illuminava tenuemente la stanza in un tedioso pomeriggio autunnale.
Non vorrei però ora annoiarvi io con una sorta di recensione, peraltro dilettantesca, del film, rivelandovi un po' di trama, commentando la deriva morale che Gus Van Sant individua nel mondo adolescenziale (come del resto aveva già ben descritto in Elephant), e descivendo gli spettacolari effetti di rallenty in alcune scene.
Mi limiterò a raccontare i titoli di testa (giusto per non rovinarvi il resto, nel caso non aveste già visto il film). Un ponte in ferro, di stile neo gotico, sullo sfondo una città, il paesaggio è tipicamente autunnale. Le automobili che si muovono velocemente sul ponte, e le ombre che variano come se il tempo scorresse ad altissima velocità. La musica in sottofondo: avete mai visto Giulietta degli spiriti di Fellini? Paranoid Park inizia con la stessa identica melodia di Nino Rota. Non vi basta per incuriosirvi?