mercoledì 10 dicembre 2008

Paranoid Park



E' stato un peccato non aver visto Paranoid Park al cinema. Sia la magnifica colonna sonora, sia la fotografia, che le tecniche di ripresa e montaggio lo meritavano. Ho comunque ovviato alla mancanza del maxi schermo panoramico e del mega impianto da svariati migliaia di euro con il mio personalissimo "home theatre" nel salotto di casa, in compagnia del camino acceso che illuminava tenuemente la stanza in un tedioso pomeriggio autunnale.
Non vorrei però ora annoiarvi io con una sorta di recensione, peraltro dilettantesca, del film, rivelandovi un po' di trama, commentando la deriva morale che Gus Van Sant individua nel mondo adolescenziale (come del resto aveva già ben descritto in Elephant), e descivendo gli spettacolari effetti di rallenty in alcune scene.
Mi limiterò a raccontare i titoli di testa (giusto per non rovinarvi il resto, nel caso non aveste già visto il film). Un ponte in ferro, di stile neo gotico, sullo sfondo una città, il paesaggio è tipicamente autunnale. Le automobili che si muovono velocemente sul ponte, e le ombre che variano come se il tempo scorresse ad altissima velocità. La musica in sottofondo: avete mai visto Giulietta degli spiriti di Fellini? Paranoid Park inizia con la stessa identica melodia di Nino Rota. Non vi basta per incuriosirvi?

2 commenti:

ermanno ha detto...

me ne avevano già parlato molto bene ma me ne ero dimenticato.....provvedo subito. Mulo....all'opera!!!

lobo ha detto...

cazzo passo troppo tempo ha bere è leggere
pensa l' ultimo film che ho visto idiots