domenica 1 giugno 2008

Un trip lungo 10 anni


Tanto è durata l'attesa per ricevere la terza perla dai Portishead, che hanno confermato se ce ne fosse stato bisogno, di essere unici irripetibili ed eterni.
Sin dalla loro prima uscita nel 1994 si aveva la sensazione di trovarsi di fronte ad una miscela di suoni colori ed atmosfere completamente nuove ed originali, di lì in poi quel fenomeno chiamato trip hop si è allargato a macchia d'olio ed ognuno di noi ha potuto notare quanto sia stato usato negli spot pubblicitari.La classica moda insomma, anche se nessuno può negare che gruppi come Massive attack morcheeba e portishead vivono di luce propria. Personalmente credo che Gibbons e compagni siano di una spanna superiori a tutti,per le atmosfere cupe e paranoiche che sanno creare con quel misto di suoni e buio, ma anche grazie all'alone di mistero che si era creato intorno a loro.(Il loro primo album "Dummy" è stato pubblicizzato con dei manichini, le interviste alla band sono a dir poco rare).
E veniamo al nuovo album "Third", che come ho detto si è fatto aspettare per dieci lunghi anni;credo che ne sia valsa proprio la pena, visto il modo in cui si rimane colpiti fin dal primo ascolto. Si capisce subito che qualcosa è cambiato , il loro suono si è per così dire "estremizzato" mentre la voce di Beth è rimasta profonda, toccante a tratti angosciante.Colpisce la sua capacità di trasmettere la tensione,la paura la solitudine . Sembra come se invece che cantare con la gola o con lo stomaco, lei avesse il dono di far scorrere la voce attraverso tutto il corpo per poi farla uscire con tutta la sua potenza e il suo pathos. Se mi chiedessero un giudizio sintetico:un capolavoro! (Riservato a chi non teme la paranoia)

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