lunedì 22 settembre 2008

La Forza maggiore del Caos


La forza del passato, romanzo breve di Veronesi, è probabilmente una delle cose migliori dello scrittore toscano. Certo, il più recente e famoso Caos calmo, è sicuramente un romanzo di una maturità e complessità maggiore, ma l'intreccio narrativo è del tutto simile per entrambi gli scritti: la tranquilla, borghese e pacata vita dei protagonisti viene ad essere sconvolta da un evento tragico, dando l'inizio ad una rielaborazione delle certezze consolidate sui cui questi hanno costruito la propria esistenza. Ma a Pietro Palladini preferisco di gran lunga Gianni Orzan. Gianni, (che riappare come personaggio secondario in Caos calmo, ma che si stenta a riconoscere e sembra quasi che Veronesi lo abbia voluto mostrare in una luce diversa, negativa, come se volesse far recuperare a Pietro il credito presso i lettori di entrambi i romanzi, i quali non potranno non paragonare le due figure) è un personaggio che esprime una trasparenza maggiore. Pietro invece sembra più soggetto ad un relativismo morale che lo contestualizza nella società odierna, ma che allo stesso tempo lo smonta ai miei ottocenteschi occhi di lettore. Chicca della forza del passato è la citazione de La Ricotta di Pasolini, di cui potete vedere un estratto su questo Blog.

4 commenti:

Laura ha detto...

Trasparente Gianni Orzan? Sinceramente dietro a questo personaggio vedo non tanto una limpidezza totale rispetto a quello che prova, pensa e fa, ma più un’agiatezza nelle situazioni, una ricerca di stabilità anche quando ormai è persa definitivamente (scoprire che il padre non è quello che si è sempre creduto, la confessione del tradimento della moglie quando, con rimpianto,non la si è mai tradita) che riporta anche lui, come d’altronde lo stesso Pietro a un protagonista non ottocentesco con alti ideali romantici ma calato completamente in quella che è la nostra società. Se dovessi scegliere tra i due personaggi sceglierei sicuramente Pietro Paladini, proprio per il suo incarnare i caratteri contraddittori dell’animo umano e farsene, dolorosamente, carico. Meglio convivere con ogni aspetto negativo che, semplicemente, fare finta che non esista.
Non a caso…il Gianni di Kaos calmo, nella sua veste di amico di Lara, non si marca, secondo me negativamente ma, nel contesto diverso (di colui che fa emergere il lato nascosto e più profondo di una coppia che è in realtà diversa da quella che si mostra), acquista simpatia agli occhi del lettore (soprattutto se di genere femminile).
Per concludere, vuoi per i protagonisti, vuoi per la diversa costellazione e descrizione di personaggi che ruotano intorno ad essi,vuoi per la trama scorrevole e coinvolgente in uno, affrettata e eccessiva nell’altro, preferisco di gran lunga la calma del caos odierno rispetto al passato, per quanto possa essere forte.

ermanno ha detto...

ah laura più corti 'sti azz de commenti!!!!

Laura ha detto...

come si fa a scrivere meno su due libri così???

ermanno ha detto...

se fà se fà!