venerdì 26 settembre 2008

"Ehi ascoltami, sono io nello stereo..."


La critica ufficiale propende per Crooked Rain, Crooked Rain o Slanted & Enchanted, ma per me il miglior disco dei Pavement è sicuramente Brighten the Corners. Uscito nel 1997 come quarto album da studio, quando oramai si erano affermati nella scena indie, questo si può considerare il lavoro della piena maturità artistica del quintetto californiano.
La peculiarità dei Pavement è quella di poter essere stati potenzialmente un gruppo mainstream, capace di sfornare molte canzoni di sicuro successo commerciale, sfruttando l'onda lunga del grunge. Invece Malkmus, il leader e cantante, è riuscito a stravolgere questa caratteristica, imprimendo alla musica del gruppo una sonorità pressochè unica. Le canzoni dei Pavement sono deviate, stonate, sghembe, stralunate, scazzate. E' come se, facendo un paragone cinematografico, Gondry avesse girato Animal House.
Canzoni come Stereo , Shady Lane o Embassy Row sono delle perle dell'indie anni '90, che invito tutti a riascoltare, detrattori compresi, dopo 11 anni di stagionatura. Per apprezzare che, come per il vino buono, l'invecchiamento ne esalta lo spessore.

Nessun commento: