mercoledì 1 ottobre 2008

I bolscevichi di wall street


Il tempo è galantuomo!
Per anni ci sono state raccontate delle balle fenomenali. Ci dicevano che dovevamo preparaci a vivere in un mondo globalizzato, dove il libero mercato sarebbe stato il vero ed unico protagonista al centro della scena. Un libero mercato che doveva penetrare ovunque, "modernizzando" qualsiasi settore, welfare compreso. E così si sono succedute un'infinità di liberalizzazioni: banche, assicurazioni, telecomunicazioni, elettricità, acqua, metano e prezzi di beni che prima erano imposti dallo stato, come pane e benzina. E anche il mercato del lavoro doveva adeguarsi ai tempi con una flessibilità sempre maggiore. Tutta questa "libertà" doveva garantire a noi cittadini, anzi a noi consumatori, dei prezzi sempre più concorrenziali ed una maggiore efficienza.
Sappiamo tutti come sono andate a finire le cose... bollette, mutui, tariffe, disservizi ed inefficienza parlano da sole.
Ciò è accaduto perché c'è stata raccontata una bugia originaria di dimensioni colossali: il libero mercato non ha bisogno dello stato, che è anzi un intralcio, ma si regola da solo.

Ora verrebbe da chiedersi il motivo per cui la crisi finanziaria che sta travolgendo i mercati di tutto il mondo, divorando importantissime banche di dimensioni planetarie, che sono il non plus-ultra del liberismo, dell'economia globalizzata, non venga affrontata con le stesse semplici regole del liberismo: lasciare fare al mercato. Anzi di fronte a questa crisi, dagli esiti ancora non prevedibili, gli stati e le banche centrali stanno attuando dei comportamenti che sono l'esatto contrario del liberismo: la nazionalizzazione. Ovvero gli stati, per non far fallire le banche, le comprano, le statalizzano, scaricando di conseguenza i debiti di queste sui contribuenti.

Ve lo immaginate: gli alfieri del libero mercato non trovano di meglio che agire come un grigio burocrate brezneviano. Il tanto vituperato stato si prende la sua rivincita ma a che prezzo? Molto caro per noi, come al solito. Ma almeno si abbia la decenza di dire al mondo la verità. Perché il re è nudo, ed il libero mercato globale è fallito.

3 commenti:

ermanno ha detto...

caro roma qui si scopre l'acqua calda. peccato che l'intorpedimento generato da chi sappiamo noi si è oramai trasformato nel più profondo dei sonni!!! sperem solo che il principe azzurro ci desti alla svelta con un bacetto che non si riveli poi un cazzotto!!!

Ryuvez ha detto...

Cari amici lasciamo che collassino.
godiamoci l'agonia del mostro e pur se le conseguenze ricadranno sui più deboli non priviamoci del piacere di isultarli e di ricordare a tutti che sta succedendo quello che noi sostenevamo da tempo... stiamo entrando in una fase prerivoluzionaria.
w chavez w morales w il nuovo socialismo sudamericano

Enrico ha detto...

ancora sull'argomento:http://www.repubblica.it/2007/02/rubriche/bussole/stato-necessita/stato-necessita.html