lunedì 4 febbraio 2008

La solita realtà


Se vi trovate al cinema e dovete scegliere fra "Sogni e delitti" di Woody Allen e "La famiglia Savage" di Tamara Jenkins non esitate: andate a vedere le vicende della famiglia Savage e già nella platea troverete vari tipi di quell'immagine triste e fatale che è la commedia della Vita.
Il genere di film è quello che non mi stanca mai: cinema che propone in versione realista la descrizione tragico-comica di un'umanità infinita e infinitamente varia affrontata attarverso temi che spesso preferiremmo non vedere proprio per la paura di affrontarli nelle nostra Vita Vera! Il cinema come finzione e specchio del reale.
La storia è semplice : fratello e sorella che, nel mezzo del cammino delle loro vite senza punti fissi (tranne il teatro, per entrambi...ovviamente quello dell'assurdo di Brecht!) si trovano ad accudire il "padre-padrone-assente fino a questo momento" malato di demenza senile , al quale muore la compagna e che è costretto ad abbandonare (dai parenti di lei) la villetta un pò liberty a Suncity dove ha vissuto per più di vent'anni. La soluzione può essere una soltanto: casa di accoglienza, o meglio ospizio, nella nuvolosissima Buffalo, dove vive il figlio.
"In ogni famiglia arriva il momento in cui bisogna comportarsi da adulti" riporta la locandina...ma alla fine i due protagonisti lo sono diventati solo perchè cambiano qualcosa della loro vita sentimentale ("si accontenta di cause leggere la guerra del cuore")? Io credo di no.......Se vi capita di vederlo...voi cosa ne pensate?







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