martedì 23 febbraio 2010

FFWD (Fast Forward)

Ovvero come ho rapidamente perso un rito che ha accompagnato la mia esistenza.




Play. In un certo senso la cassetta, parente meno nobile del disco in vinile, è stata l'antesignana dell'mp3, ed ha permesso una diffusione maggiore della musica rispetto al disco stesso. Chi non ha fatto o ricevuto una copia in cassetta di un Lp? Ma questo supporto ha avuto anche per primo la caratteristica di reale portabilità, facendo arrivare le nostre canzoni preferite in macchina con l'autoradio, ed addirittura ovunque con il walkman.
12-13 anni fa la diffusione dei masterizzatori aveva incominciato a farne presagire l'inesorabile declino, che si è materializzato in maniera quasi fulminea con l'avvento della coppia mp3 & ipod.

Morta e sepolta? Probabilmente si, la mia piastra della Technics è in disuso da molti anni ormai . Anche se sparuti gruppi di feticisti del nastro continuano a venerarne il mito, come documentato da Pitchfork.
Di certo non ne rimpiango le caratteristiche tecniche, infatti il suono di una cassetta non era sicuramente il massimo, nonostante l'uso di varianti metal o chrome per le incisioni più pregiate, o il Dolby B o C per il fruscio, che non è quello elegante ed irregolare del disco, ma un sottofondo costante ed ovattato. Eppure c'è qualche cosa che mi manca!

Registrare un cassetta, o meglio una compilation era per me un rito! Non so neanche io quanti chilometri di nastro avrò inciso, per me o per qualcun altro , tentando a volte di cesellare con una scaletta uno stato d'animo od un sentimento. Certo ancora oggi mi diverto a creare una compilation su cd o altro, ma la cassettina è un'altra cosa. Era un lavoro artigianale con i sui tempi certi e lenti. E poi dovevi ascoltare le canzoni mentre le incidevi, ed era un po come registrare quello che tu provavi mentre le sentivi.
Ora è tutto più semplice. La musica scorre nella rete, e passa velocemente in penne, lettori mp3 e supporti digitali. Indubbiamente si è guadagnato in possibilità di ascolto, perché in rete si trova di tutto, ma si è perso quel fascino da alchimista che dava la creazione di una cassettina. Stop.

2 commenti:

ermanno ha detto...

anch'io son nato co le cassette... era un giro vizioso per noi poveri squattrinati che non ci si poteva permettere neanche un vinile... e le porterò sempre nel cuore e nel cassetto visto che non ne ho mai buttata una ... ma la tecnologia ci ha permesso di ampliare ancora di più la nostra conoscenza !!

susic ha detto...

Quante cassette mi hai fatto roma! Grazie, sono state fondamentali.